
Nell’articolo precedente abbiamo scoperto come riconoscere un vero centro acustico, oggi parliamo del perché è necessario diffidare della prova gratuita di un apparecchio.
Anche in questo caso dobbiamo partire dal presupposto che ogni apparecchio acustico è fatto per far sentire suoni e voci al meglio e dobbiamo sempre considerare altri fattori per valutare attentamente la situazione personale. Ammesso che serva applicare un’apparecchio acustico (solo lo specialista è in grado di rispondere a questa domanda) una protesizzazione di successo dipende da:
- professionalità dell’audioprotesista nell’ascolto delle esigenze e nella valutazione della situazione uditiva;
- scelta idonea della tecnologia uditiva da applicare considerando lo scopo del paziente e i costi da sostenere;
- collaborazione del paziente nella volontà di risolvere il proprio problema di salute con costante motivazione;
Senza questi 3 parametri l’apparecchio acustico è solo un oggetto costoso che finisce nel cassetto e ci rimane.
Apparecchio acustico in prova o anatomicamente su misura?
Come possiamo notare i tre punti sopra indicati richiedono test e studi direttamente sulla condizione uditiva del paziente, sul suo stile di vita e sulle sue abitudini d’ascolto. Per questo sono necessarie apparecchiature e test che qui elenchiamo.
Ecco dunque il grande bivio:
È il paziente che si deve adattare all’apparecchio acustico o è l’apparecchio acustico che si deve adattare al paziente?
Negli ultimi tempi, il settore degli apparecchi acustici ha scelto decisamente la prima opzione con apparecchi standard personalizzabili (quindi dati in prova). Sono applicabili un po’ a chiunque e un po’ a nessuno in quanto in base a un limitato numero di possibilità si procede a “personalizzare”. Ad esempio, le pubblicità parlano della nuova tecnologia uditiva rivoluzionaria che risolve qualsiasi problema senza sapere :
- la situazione uditiva del paziente che legge;
- le esigenze di vita del paziente;
- la capacità di spesa del paziente;
- cosa serve e cosa cerca il paziente;
- lo stile di vita del paziente;
Eppure, indipendentemente da questi fattori, la nuova tecnologia promette di risolvere tutti i problemi del mondo.
Dubito
Se ci pensiamo nessun medico propone di “provare” un intervento chirurgico come risoluzione di un problema. O la necessità c’è e il paziente valuta cosa fare, oppure si lasciano stare le cose come sono. In ogni caso il medico prima di esprimere un parere:
- ascolta il paziente;
- visita il paziente;
- esamina il paziente;
La vera domanda
Se la prova dell’apparecchio NON va a buon fine e il paziente restituisce la protesi acustica, quest’ultima che fine fa?
Probabilmente viene riutilizzata per il prossimo paziente che nel caso si trovi bene, l’acquista. Qui nasce un problema etico. Quando vado in un concessionario vedo auto nuove o auto usate. Viene ampiamente specificato e l’acquisto è trasparente per il cliente. Ma nel caso di centri acustici che puntano tutto sulla prova dell’apparecchio chi dice se la tecnologia che si sta acquistando è nuova o è usata? A quel punto il prezzo dovrebbe cambiare. Il problema è proprio questo: la grande industria ha difficoltà a creare il singolo apparecchio per il singolo orecchio del singolo paziente, ecco quindi che standardizza. Non c’è niente di male purché il paziente sia correttamente informato.
Diciamocelo francamente, se facesse così il nostro dentista, proveremmo i denti di qualcun altro? Anche davanti a tutti gli sconti del mondo, direi di no.
Ecco quindi che decade il grande apparato propagandistico della prova gratuita dell’apparecchio. Ricordiamoci sempre che ci sono beni di cui è giusto fare la prova come le automobili, un paio di scarpe, abbigliamento ecc. Niente che abbia a che vedere con la salute.
La giusta risposta
Se un apparecchio acustico è davvero pensato per voi potete andare sul sicuro, il risultato ci sarà e sarà positivo. L’unica variante che l’audiospecialista non è in grado di gestire è la motivazione a risolvere il proprio problema da parte del paziente. Per questo è fondamentale comprendere se il paziente ha bisogno di un apparecchio acustico ma sopratutto se ne sente la necessità. Ogni paziente ha uno stile di vita unico ed esigenze uditive specifiche. L’ultima parola spetta sempre a lui. Se c’è motivazione da parte del paziente e la tecnologia uditiva è idonea il vero audiospecialista rimane al fianco del paziente finché si raggiunge il massimo grado di soddisfazione. Diffidate quindi da chi vi propone soluzioni a metà prezzo o prove addirittura con più di una tecnologia: probabilmente brancola nel buio sperando che compriate.
In conclusione
Esistono pazienti che hanno risolto i loro problemi uditivi e altri che invece non sono rimasti contenti. La singola esperienza non è mai sufficiente per determinare la realtà delle cose perché ogni paziente è un caso a sé. Consiglio di rivolgersi allo specialista e nel caso valutare la necessità dell’apparecchio acustico. A quel punto conviene rivolgersi a uno studio audiospecialistico in grado di costruire una soluzione uditiva progettata e realizzata anatomicamente su misura per il condotto uditivo. L’esperienza positiva o negativa di qualche conoscente non è sufficiente per comprendere la realtà anche perché a volte l’unico rimedio alla sordità è l’apparecchio acustico.
Dr. Ronni Bottazzi