Molti ritengono che l’unica soluzione ai problemi di udito siano gli apparecchi acustici ma questo è sbagliato e talvolta l’uso dell’apparecchio è considerato superfluo o addirittura sconsigliato.
Le pubblicità di oggi ci parlano di grandi tecnologie capaci di qualsiasi cosa ma mai ci dicono che forse potremmo evitare di spendere migliaia di euro per risolvere il nostro problema, oggi quindi vedremo insieme che cosa si intende per terapie alternative e quando servono.
Le esperienze
Apprezzo quando le persone commentano il mio sito e di seguito vi riporto un commento datato 20 Agosto

Vincenzo ci riporta la sua esperienza con gli apparecchi che è stata decisamente deludente. E’ importante, per chi non ha problemi di udito, capire che sentire “forte” è completamente diverso dal sentire “chiaro”. Pensiamo sempre che secondo l’Istat, in Italia ci sono circa il 12% di persone con problemi uditivi (7 milioni di persone) quindi se siamo in una stanza con 10 persone uno di noi ha probabilmente un calo di udito. Secondo recenti statistiche però solo il 30% di queste 7 milioni di persone porta ausili uditivi. Perché? Secondo le pubblicità che vediamo ogni giorno gli apparecchi dovrebbero risolvere ogni problema dell’udito ma rimane il 70% di quelle 7 milioni di persone che pare affermare il contrario.
Vediamo quindi un’altra esperienza

Rosalinda racconta la sua ipoacusia improvvisa e dice che questo abbassamento dell’udito repentino si è manifestato accompagnato da vertigini e capogiri, l’otorino le ha dato dei farmaci che probabilmente erano integratori o stimolatori della circolazione capillare ma con questo trattamento non ci sono stati risultati. Si è passati quindi alle flebo, probabilmente con dei cortisonici e li finalmente l’udito è iniziato a tornare. Dopo questa terapia si è passati alla soluzione iperbarica con numerose sedute e l’udito è stato ripristinato ulteriormente ma non in modo totale. Ad oggi Rosalinda lamenta ancora un acufene leggero ma fastidioso comunque sicuramente non più un orecchio completamente sordo com’era prima.
Considerazioni
In questi anni di covid è stata registrata una maggiore incidenza dei problemi uditivi: molti si sono accorti del loro problema anche solo dovendo dialogare con le mascherine. Come abbiamo già scritto nei nostri approfondimenti il covid talvolta è stato correlato o direttamente responsabile di netti abbassamenti di udito. Come ci ha riportato Rosalinda, prima di fare qualsiasi valutazione protesica, è importante rivolgersi a uno specialista: i fattori in campo sono principalmente il tempo di insorgenza e la velocità di diagnosi. Se oggi notiamo il problema, evitiamo di aspettare e dire il classico “vediamo come va”, perché potremmo perdere quella piccola finestra temporale in cui potremmo ripristinare almeno in parte il nostro udito. Ricordiamo sempre che l’udito perso comunque difficilmente è ripristinabile al 100% ma se dovessimo incontrare Rosalinda e chiedere se è contenta della situazione sicuramente ci direbbe che almeno fa senza dover portare degli apparecchi acustici.
Nessuna tecnologia sarà mai in grado di restituirvi un suono naturale e in tempo reale come fa già il vostro orecchio. Riporto qui di seguito il questionario di autoanalisi uditiva che usiamo come primo screening dei nostri pazienti, vi invito quindi a compilarlo e eventualmente a contattarci.
E voi che esperienze avete avuto sull’udito? scrivetelo pure nei commenti, è un piacere sentirci.
